“Ce l’ho fatta”. Asia Argento sorride: sconfitti quei gravi problemi: “Forza, devi stare bene”

La sua vita fino ad oggi è stata senza alcun dubbio avvincente, avventurosa, carica di successi come di traguardi ed interessanti esperienze. Ma a renderla chi è attualmente, sono stati anche i dolori che l’hanno toccata. Non sono poche le sofferenze affrontate da Asia Argento, problemi con se stessa, i lutti improvvisi e devastanti che l’hanno segnata, il tutto contornato prima dalla droga e poi dall’alcol.

Quello con le dipendenze, non è stato un rapporto fisso ma altalenante. Spesso è così che funziona, quando il dolore, l’ansia e i tanti altri demoni dell’anima tornano a farsi sentire con più insistenza, con loro torna anche la voglia di cadere nel vizio, di abbandonarsi, offuscarsi la mente, per dimenticare o semplicemente rimandare. Asia Argento ce l’ha fatta e sta ha festeggiando un anno di sobrietà. L’ha dedicato al compagno Anthony Bourdain, morto suicida nel 2018, la sorella Anna Ceroli, scomparsa in un incidente di macchina nel 1994 e alla sua adorata mamma Daria Nicolodi, scomparsa nel 2020.


Asia Argento, superati quei gravi problemi

“Oggi compio un anno di sobrietà. Per chi mi conosce, chi ha letto il mio libro, o semplicemente mi ha seguita in questi 37 anni di carriera e vita pubblica, sa che fin da quando ero una ragazzina ho cercato di colmare un vuoto innato dentro di me, di paure, ego e difetti di carattere, con l’abuso di droga prima ed alcol dopo. Ho provato ad annegare i dispiaceri nell’oblio ma poi hanno imparato a galleggiare. I miei ansiolitici sono diventati dei depressivi”, ha spiegato agli oltre 660mila follower.

Con il compagno Anthony Bourdain (1956-2018)

Non è la prima volta che vive una fase così, ma oggi è più convinta. “Ero già stata sobria dal 2013 al 2016, poi ho avuto una ricaduta durata cinque anni in cui ho toccato il fondo, in tutti sensi ma, soprattutto, spiritualmente. Un anno fa, dopo la sofferenza per la perdita di mia mamma, ho iniziato a praticare il buddismo di Nichiren Daishonin ed il mio karma ha iniziato a trasformarsi, così come i miei pensieri, azioni, parole. Ho ritrovato il desiderio di smettere di farmi del male, di espandere la mia coscienza”.

“Con l’aiuto del programma di recupero Alcolisti anonimi ho trovato la serenità, nuovi scopi, obiettivi. Mi auguro che questo coming out possa aiutare. C’è una soluzione e se ne può uscire. Ho smesso di bere un giorno, dopo il terzo anniversario della morte di Anthony. E adesso mia sorella Anna avrebbe compiuto 49 anni. Dedico a loro il mio progresso e prego per la loro pace”, ha chiuso commovendo i suoi cari lettori. “Sei fortissima”, “Il dolore ti ha regalato questo coraggio”, “Sei una roccia”, “Vai così”.

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