“Perché ho lasciato Don Matteo”. Terence Hill, la verità sull’addio: “Poteva andare diversamente”

Il suo ‘addio’ a Don Matteo, iconico personaggio che ha interpretato e che i telespettatori conoscono ed amano dall’ormai lontano 7 gennaio del 2000, è stato un colpo al cuore per il pubblico. L’amato Terence Hill, nonostante la sua lunga e soddisfacente carriera scritta nel mondo della recitazione, non potrà più scrollarsi di dosso quel ruolo che negli anni gli si è cucito addosso. Perché ha preso questa decisione?

Dopo il grande colpo di scena che l’ha visto abbandonare Don Matteo e la Rai, Terence Hill è partito per gli Stati Uniti, dove risiede il figlio Jess, e adesso si sta rilassando nella calma e soleggiata Malibù, dove ha affittato una casa di legno. Raggiunto telefonicamente da Tv Sorrisi e Canzoni, l’attore veneziano ha raccontato una volta per tutte cosa l’ha spinto a lasciare la lunga avventura nei panni del noto parroco.


Perché Terence Hill lascia Don Matteo: ora spiega tutto

Soltanto oggi, grazie a quest’intervista rivelatrice, si è scoperto che Terence Hill non avrebbe voluto dire ‘addio’ a Don Matteo, desiderava però una altra modalità di riprese in quanto quella adottata fino a quel momento gli risultava ormai troppo stancante. Bisogna anche tenere presente che l’interprete aveva 60 anni quando ha cominciato quell’esperienza, attualmente ne ha quasi 83 e le cose si fanno più faticose.

“Ci pensavo già da un po’, non avrei voluto smettere di fare Don Matteo. Avrei solamente voluto farlo in maniera diversa in quanto i tempi sul set erano davvero molto impegnativi”, ha spiegato nel corso della chiacchierata con la rivista. “Durante le riprese di questa ultima stagione le giornate erano lunghissime. Dormivo cinque ore per notte. Bellissimo, per carità, ma anche stancante”, ha poi concluso col sorriso. Gli spettatori potrebbero aspettarsi il suo ritorno per qualche cameo? “Perché no”, ha subito risposto.

Il suo ultimo ciak

La sua idea era di produrre quattro film l’anno come è stato deciso per Il commissario Montalbano, ma la Rai ha rifiutato per questioni di budget in quanto “per ottimizzare i costi, ha bisogno della serie lunga”, si è spiegato ancora. Ma Girotti, il suo vero cognome, non ha nessun rimpianto.

“A distanza di cinque mesi posso dire che è stata la scelta giusta. Pure perché poi a quel personaggio non avrei potuto dare altro”. Su Raoul Bova ha detto che è “l’attore migliore in Italia” e ha sostenuto che sarebbe potuto essere Don Matteo e non Don Massimo. “Una loro scelta, avrebbero potuto lasciare il ruolo cambiando solo l’attore”.

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