La sua imprevedibile scalata verso il successo internazionale è iniziata negli attillati, quanto iconici, panni di Marlboro Man e non solo, anche di temerario Cowboy da rodeo. Una carriera, quest’ultima, breve però decisamente intensa che gli ha donato un fascino rude. Poi il grande schermo. Brad Johnson è morto.
L’amatissimo interprete ha lasciato un grande vuoto nel cuore del grande pubblico, in quello dei colleghi, ma, soprattutto, in quello dei suoi famigliari. Brad Johnson andandosene a 62 anni, ha lasciato sola una moglie, Laurie, e ben otto cari eredi, Shane, Bellamy, Rachel, Eliana, Eden, Rebekah, Annabeth e William.
È morto Brad Johnson
Brad Johnson era nato Tucson (Arizona, Stati Uniti) il 24 ottobre del 1959 ed è venuto a mancare a Fort Worth (Texas) lo scorso 18 febbraio, ma la tristissima notizia è stata diffusa pubblicamente soltanto ora. Anche per questo motivo i suoi numerosi, nostalgici, ammiratori sono rimasti ancora più destabilizzati al pensiero che quel volto tanto noto nella loro memoria se ne era andato in silenzio da diverse settimane.
Lo ricordiamo in molte indimenticabili produzioni tra le quali per esempio il dramma romantico Always di Steven Spielberg (1989). È stata la sua agente, Linda McAlister, a comunicare con mesi di voluto ritardo la sua dipartita attraverso il The Hollywood Reporter. La consorte dell’attore, 27 anni più giovane, è così rimasta sola a crescere i loro tanti figli. A strapparlo, in anticipo, alla vita, complicazioni dovute al Covid.
L’ultimo attacco di John Milius (1991), dove è un pilota bombardiere. La miniserie Rought Riders (1997) in cui ha interpretato uno degli uomini sotto comando di Roosvelt, Henry Nash, insieme a Tom Berenger. Oppure il pediatra Dominick O’Malley nella mitica fiction Melrose Place, o il maggiore Matthew Quentin Shepherd nella serie tv di avventura Gli specialisti. Tutti lavori che hanno reso Johnson indimenticabile.
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